L’idea di alzarsi al mattino non è mai entusiasmante per chi lavora…ci sono i clienti, i capi, i sottocapi, gli ultimi della filiera che sono convinti di essere in cima alla piramide, le mail a cui rispondere, i problemi da risolvere…già, alzarsi al mattino non è mai entusiasmante per chi lavora.
Ma ci sono giorni in cui, quando suona la sveglia pensi “Ok, è ora di rimettersi in moto” ma lo fai con uno spirito diverso.
A me questo è capitato…più o meno tutte le volte che sapevo di rivederla durante il giorno o durante la sera…
E quel mattino non è stato diverso.
Certo, tra il mio lavoro, ma soprattutto il suo lavoro non è così semplice mantenere un contatto costante…ma vi è sempre e comunque la certezza che anche se non costante, il contatto c’è ed è forte.
Quel giorno, in particolare, ci si è messo di mezzo un po’ di tutto.
Viaggio al mattino presto per lei, casino immane durante il giorno per me, ritorno con deviazione per lei, pioggia serale per me.
In realtà aveva poca importanza tutto questo…l’unica cosa importante, per me, era arrivare sotto casa sua e sentirmi dire “sali”.
Quando entro in quella casa è tutto strano…strano non nel senso comune, ma strano in senso generale. Ci sono cose che non conosci o conosci appena eppure hai la sensazione di averle già vissute. Questa è la mia sensazione quando entro lì…mi sento a casa, so perfettamente come sono disposti gli oggetti, dove e quali sono le foto sparse, quali sono i difetti di quella casa (si un paio li ha…sarebbero facilmente risolvibili con un po’ di buona volontà, ma…aspettiamo!)…si, in quel luogo mi sento a casa e come a casa mi comporto di conseguenza.
Esco sul balcone, prendo i bicchieri, apro il frigo, mi muovo come un pesce nell’acqua.
Quella sera il programma era leggermente diverso dal solito, niente uscite, niente casino, niente persone, niente auto.
Quella sera, di uguale, c’era solo il solito cibo non italiano.
Sembra stupido, ma stare in mezzo ad una sala, spostare tavolo e sedie, apparecchiare la tavola, con le puntualizzazioni di lei, scegliere su internet il cibo…è come sentirsi in famiglia. Con le stesse mosse, le stesse tempistiche, nulla di affrettato, nulla di preparato, tutto come se fosse normale…ed in effetti lo è, ma non con lei.
Con lei ogni cosa non è normale.
Non è stato normale il nostro trovarsi, non è stato normale il nostro cercarci, non è stato normale il nostro esserci sempre, non lo è stato nemmeno il modo di raccontarci i segreti.
Eppure, se ci penso con onestà, mi rendo conto che…la normalità è un concetto che non conoscevo prima. E’ un concetto che ho scoperto con lei.
Lei che mi ha aperto la sua casa, lei che mi ha aperto la sua mente, lei che mi ha aperto il suo cuore.
Lei che ha aperto la mia mente, lei che ha aperto il mio cuore.
E tutto questo...con assoluta normalità.
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