Semplicemente

lunedì 31 dicembre 2012

Il bilancio

Il nuovo anno è alle porte ed è ora di fare le chiusure dei bilanci.
La compilazione del bilancio è indigesta ai più: troppi numeri, troppe voci, troppo facile sbagliare.
A me invece è sempre piaciuta.
Compilare un bilancio ti permette chiaramente di capire le entrate e le uscite.
A volte sei convinto di aver guadagnato chissà cosa, poi, in sede di bilancio, ti rendi conto che si, hai guadagnato parecchio, ma in realtà non si tratta di un vero e proprio guadagno, quanto di entrate, a cui, ovviamente devi sottrarre le uscite.
Si, è tempo di bilanci, ma nel mio caso non servono né calcolatrice né libro mastro, servono semplicemente luce e conoscenza.
La luce mi permette di aprire gli occhi e la conoscenza mi permette di aprire il cuore.
Entrambi sono necessari per la compilazione, senza luce non potrei guardare obiettivamente le cose e senza conoscenza non potrei far capire al cuore cosa funziona e cosa no.
Ho iniziato la stesura con le uscite.
Ho dato amicizia ed ho dato amore.
Li ho dati in periodi diversi, ma l'una è diventata complementare all'altro.
Ho dato il mio buongiorno per molto tempo, cercando di non essere mai banale.
Ho dato la buonanotte musicale, cercando sempre una melodia che si adattasse alla persona.
Ho dato il mio essere fuori dagli schemi e, forse, un pò sopra le righe.
Ho dato la mia aggressività unita alla mia dolcezza.
Ho dato la mia testardaggine unita alla mia sete di conoscenza.
Ho dato il mio sorriso unito alle mie lacrime.
Ho dato il mio amore senza freni.
Ho dato la mia anima senza rimpianti.
Ho dato tutto questo alla stessa persona e, per la stessa persona, avrei dato anche la vita.
So di aver dato e so che ciò che ho dato l'ho fatto con piacere, senza nessuna pretesa e, soprattutto, senza la pretesa di ricevere altrettanto.
So che ciò che ho dato mi ha reso felice ed ha reso felice chi l'hai ricevuto.
So che ciò che ho dato mi ha fatto andare avanti anche quando gli eventi mi remavano contro.
Ho proseguito la stesura con le entrate.
Ho ricevuto il suono più dolce che un musicista potrebbe comporre: la sua voce.
Ho ricevuto il quadro più bello che un pittore potrebbe disegnare: il suo sorriso.
Ho ricevuto la più bella statua che uno scultore potrebbe modellare: il suo corpo.
Ho ricevuto la più bella ode che un compositore potrebbe scrivere: le sue emozioni.
Si, ho dato e, si, ho ricevuto.
Ho dato e ricevuto per mesi e per mesi non ho, forse, mai perso le speranze, anche se le speranze si sarebbero dovute chiamare utopie.
Eppure ho continuato a crederci... finché non ho compilato il bilancio.
A quel punto ho visto chiaramente le entrate e le uscite e gli occhi ed il cuore sono arrivati alla stessa conclusione: potevo convivere con un vecchio amore, in fondo era lì prima di me, mai avrei potuto pensare di avvicinarmi a tanto, ma non posso farcela con un nuovo amore, un amore che è riuscito là dove nessuno mai era arrivato. Non posso farcela con chi ormai è entrato nella tua vita e ti ha portato per altre strade, in altri luoghi, con altre persone.
Il mio bilancio non sarà in pareggio, ma non sempre si ottengono utili, a volte anche mettendoci tutto l'impegno possibile, le cose prendono una piega diversa.
Io il mio bilancio l'ho compilato, l'ho salvato, stampato ed ora è pronto per essere archiviato, così come ho archiviato il messaggio che avevo preparato per stanotte, l’ho archiviato tra le cose che non ti spedirò mai, ma che non possono essere gettate perchè, nonostante tutto, hanno fatto parte delle mie emozioni.
Mi auguro tu riesca a fare il tuo bilancio, spero con risultati diversi, magari in pareggio.
Ti posso dire solo 'siamo artefici del nostro destino', ne consegue che qualsiasi cosa tu farai o deciderai, da qui all'eternità, sarà frutto di una decisione che hai reputato la migliore e quindi, indipendentemente da tutto, sarà quella giusta per te.
Ho fiducia in te e nella tua capacità di valutazione e so che, anche se dubiti un pò di te stessa, in realtà sei forte e determinata e quando prendi una decisione è senza dubbio quella giusta per te, non importa se contraria al mondo, non importa se contraria al buon senso, è sempre e solo quella giusta per te ed è così che deve essere.
A me posso solo dire: per una volta fermati e smetti di cercare ciò che non vuol farsi trovare, al momento giusto incontrerai anche tu un pupazzo di neve che sfiderà l'asfalto per te.
 
37. Il bilancio

martedì 25 dicembre 2012

Forse

Chissà come sarebbe stato passare questo periodo insieme a te.
Forse avremmo fatto una corsa ai regali. 
Passato intere giornate in giro per negozi alla ricerca di quel particolare oggetto per far felice le persone che amiamo. 
Non un oggetto banale, non un oggetto troppo costoso, ma semplicemente un oggetto pensato appositamente per questa o quella persona.
E' bellissimo vedere lo stupore dei nostri cari quando scartano un regalo e dentro vi trovano l'amore con cui abbiamo pensato e cercato quel dono.
Forse avremmo fatto una corsa alle decorazioni. 
Passato una fredda domenica di dicembre chiusi in casa, avremmo aperto la scatola degli addobbi, riempito il pavimento di luci, palline, ghirlande, trattenuto il fiato per il casino e, rimboccandoci le maniche, avremmo reso la casa una giostra di colori e luci. 
Forse avremmo fatto un susseguirsi di telefonate per organizzare la giornata più bella dell'anno, dove la famiglia ti sa donare quel calore che spesso ti sembra mancare. 
Forse avremmo passato una serata guardando fuori dalla finestra, avremmo osservato la neve cadere soffice sull'asfalto e avremmo sorriso pensando che quello spettacolo ce lo stavamo godendo dal tepore di un salotto.  
Forse avremmo avuto la possibilità di viverci diversamente, in modo nuovo, lontano dalla quotidianità frenetica che la vita ci riserva.
Forse sarebbe stato tutto questo, o forse no, in realtà non lo saprò mai e non lo saprai nemmeno tu, ma io una cosa in più rispetto a te la conosco:
In qualunque posto sarai, in qualunque posto sarò [...] ci ritroveremo vicino, stretti l'uno nell'altro, oltre il destino... ♪ 
Buon Natale Amore Mio.

36. Natale









lunedì 10 dicembre 2012

La neve

Finalmente è arrivato l'inverno, una stagione indigesta ai più, ma perfetta, per me.
È una stagione fredda, con giornate corte.
Tutti stanno chiusi nelle loro case e quando camminano per strada lo fanno velocemente, senza fermarsi nemmeno ai semafori.
Però...
...c'è anche l'altra faccia dell'inverno.
Il freddo ti fa apprezzare il calore di un abbraccio.
Le giornate corte ti fanno apprezzare la notte e le sue luci che brillano nel buio.
Rintanarsi in casa ti fa capire il valore della famiglia e l'importanza che ha avere un tetto sotto cui poter dormire e, quando lo capisci, ti senti ricco, anche se fatichi ad arrivare alla fine del mese.
Si, l'inverno è la stagione perfetta, per me.
È poi l'inverno significa neve.
Quella magica polvere bianca, che nulla ha a che vedere con lo schifo che trovi nei vicoli da strani personaggi che si aggirano loschi, ma che, come quella dei vicoli, ti manda in estasi.
La neve, per me, è sempre stata un'emozione pazzesca.
È difficile far capire cos'è ad una persona che non l'ha mai vista (e ce ne sono...), potrei descriverla come acqua cristallizzata, ma non renderebbe... potrei descriverla come polvere di ghiaccio, ma non renderebbe nemmeno questo.
Potrei usare più parole, ma nessuna farebbe realmente capire cos'è la neve.
La devi vedere, toccare, odorare, mangiare, ci devi camminare sopra, ti ci devi buttare in mezzo, devi prenderla tra le mani e stringerla... solo così puoi capire cos'è la neve.
E quando finalmente lo avrai capito, sarà solo l'inizio della tua storia con lei.
La neve ti conosce da bambino, entra nella tua mente come un gioco e lì rimane fino a quando... tu trasformerai quel gioco in passione.
Si, la neve è passione. Non tutti ce l'hanno, e forse, è proprio questo il bello.
Oggi ero lì, nella neve, la temperatura era abbastanza glaciale, ma fortunatamente il vento ha smesso di urlare per lasciare spazio al silenzio delle montagne...
Le cime degli alberi erano bianche, ed il manto era un tappeto morbido su cui posarsi, la gente era poca e questo mi ha permesso di guardarmi intorno più del solito.
Sulla parte destra della vallata si vedono le cime più lontane, non si riesce a distinguerle bene come in estate, il bianco toglie i contorni netti, li sfuma, però so che ci sono e se mi danno un foglio ed una matita, sono tranquillamente in grado di disegnarle, anche in prospettiva.
Sulla parte sinistra c'è una lunga fila di pini... sembrano tutti uguali e sembra si siano messi in fila per me... poi abbasso lo sguardo, mi rendo conto che in alcuni punti la neve non è intatta... piccole orme sparse nel bianco mi strappano un sorriso. Si distinguono chiaramente... ci sono quelle delle volpi e, guardando bene, si trovano anche quelle dei caprioli...
Si, il giro emozionale che ti offre la natura è sensazionale...
Ad un certo punto ho staccato da tutto e da tutti ed in fuori pista ho raggiunto una casetta abbandonata che si adatta alle soste...
Lì ho tolto tavola e casco ed ho acceso la mia meritata sigaretta...
Nel silenzio più totale, quasi rumoroso, da tanto ovattato che era, ho lasciato andare i pensieri e come spesso capita ho pensato a Lei.
Ho pensato a cosa avrebbe detto o fatto in una situazione così, ho pensato al suo lamentarsi per il freddo, ma al tempo stesso al suo sorriso nel vedere i miracoli della natura...
Ho pensato che in fondo, nella vita, ho sempre avuto la passione per la neve, ma che Lei mi ha dato la stessa gioia che mi ha dato lo scivolare tra quel bianco manto.
Ho pensato che in fondo, la neve, è fredda, ma sa scaldarmi il cuore donandomi serenità e Lei, come la neve, ha scaldato il mio cuore per molto tempo.
Ho pensato che in fondo, la neve, è bianca, e se penso al Suo ego, me lo immagino bianco, perché in fondo, Lei, è la purezza.
La sigaretta è finita, è ora di ricominciare il giro emozionale, ho rimesso il casco, ho allacciato la tavola ed ho abbandonato la casetta delle soste...
Ho attraversato il bianco manto ed ho avuto un ultimo pensiero...
...in fondo Lei e la neve si somigliano molto, entrambe mi hanno fatto un dono: mi hanno regalato la passione.

35. La neve