Semplicemente

venerdì 17 agosto 2012

Un alito di vento

Prendi i tuoi ricordi, chiudili in una scatola, non scriverci sopra nulla, non serve.
Ogni volta che vedrai quella scatola saprai perfettamente cosa contiene.
Senza aprirla saprai esattamente come sono disposte le cose al suo interno. Saprai che nell'angolo sinistro, in alto, c'è il vostro primo incontro.
Ci sono i colori di quella sera, i profumi di quelle ore, i sorrisi di quello strano incontro. 
All'angolo opposto saprai che c'è il vostro primo "appuntamento", quel baretto sulla strada, dove lei conosceva ogni passante e dove, anche un succo, che non hai voluto assaggiare perchè ti suonava strano, ti sembrava buonissimo mentre lei lo assaporava.
In basso, nell'angolo sinistro, saprai che c'è la vostra storia, le vostre emozioni più o meno gradevoli, il vostro punzecchiarvi. 
Saprai che ci sono le vostre camminate tra le lastricate e strette vie di un castello, dove le luci rendevano i suoi lineamenti ancora più perfetti. 
Ci sono le vostre chiaccherate in macchina, con i suoi "bene" che non seguivano mai i saluti veri e propri.
Ci sono le vostre telefonate tra un appuntamento e l'altro, dove l'unico scopo era salvarla, con uno strategico piano, dagli agenti logorroici oppure, cercare di farla sorridere con le canzoni più strane.
Ci sono il vostro trasformare in parole il pensiero e scambiarselo in una sorta di baratto dove ognuno guadagnava un pò dell’altro.
Non importa se in quell'angolo non vi sono foto o video, o se sono pochissimi quelli presenti...saprai che tutte le vostre esperienze scorreranno nella tua mente senza aiuti. 
Il tuo cuore farà da schermo e, su quello schermo, la tua anima farà scorrere una diapositiva dopo l'altra. 
Nell'ultimo angolo, quello in basso a destra, saprai che c'è il finale della vostra storia.
Ci sono i silenzi che mai erano giunti tra voi.
Ci sono le nuove persone incontrate, che ti fanno capire che, si, la sua vita continua e, forse, sarebbe il caso che continuasse anche la tua. 
Saprai che quell'angolo rischia di prendere il posto degli altri tre...che le cose che vi sono contenute potrebbero rovesciarsi sulle altre quando sposterai quella scatola.
Non serve legare i ricordi, loro possono spostarsi, finire sotto ad altri, ma loro rimarranno lì, sparpagliati sul fondo.
Si mescoleranno, li troverai negli angoli opposti a dove li avevi posizionati, ma da lì, non potranno uscire. 
Non serve aprire quella scatola, ogni volta che la vedrai saprai perfettamente cosa contiene. 
Poi un giorno, un alito di vento soffierà su quella scatola, la scoperchierà, la lascerà aperta e tu, per paura che quell’alito possa rovinare i tuoi ricordi, correrai verso quella scatola. 
Ti sorprenderai nel vedere che ogni cosa è al suo posto, che ogni emozione era esattamente dove l’avevi riposta. 
A quel punto il tuo sguardo si rivolgerà verso quella finestra lasciata aperta e, in quel preciso istante, capirai che non era un alito di vento…era lei. 
Lei, che soffiando su di te, ti ha fatto capire, ancora una volta, che non la puoi dimenticare. 
L’amore non si può racchiudere in una scatola, non si può legare, non si può dimenticare, non si può far finta che non esista.
L’amore è come un alito di vento…puoi chiudere tutte le finestre, coprirti per preservarti dal suo tagliente movimento, ma troverà sempre un piccolo spiraglio che ti trafiggerà e, quel dolore sulla pelle, ti farà capire di essere ancora vivo.
 
29. Un alito di vento
 

lunedì 13 agosto 2012

Ti ho cercata

Ti ho cercata nei sorrisi della gente, che ignara di ogni cosa, mi ha chiesto come sto.
Ti ho cercata nei luoghi della mia infanzia, pur sapendo che questi luoghi tu li hai conosciuti solo tramite i miei racconti.
Ti ho cercata tra gli amici, quelli veri, quelli che ti stanno vicino e non fanno domande.
Ti ho cercata in un fiore, credendo che la sua bellezza fosse così particolare da ricordarmi la tua.
Ti ho cercata in una stella, così luminosa in mezzo alle altre da sembrare l'unica dell'intera galassia.
Ti ho cercata tra le pagine di un libro, uno di quei libri che inizi sapendo già che non li finirai mai, ma, nonostante tutto, rimangono sul comodino in attesa di essere sfogliati.
Ti ho cercata in ogni gesto della mia giornata e ad ogni gesto ho associato un ricordo.
Ti ho cercata sfogliando le foto di quella serata, dove il tuo sguardo era talmente rilassato da farti sembrare finalmente serena.
Ti ho cercata tra la musica, la stessa musica che ha raccontato per me questa piccola storia.
Ti ho cercata in ogni angolo di mondo, dove la vita continua inesorabile ad affrontare il nuovo giorno, dove le strade si dividono ed ognuno prende una direzione diversa, dove, all'inizio del cammino, non credevo di trovare un bivio.
Ti ho cercata e forse il mio cuore ancora ti cercherà, ma, per la prima volta nella mia vita, non gli lascerò vincere la partita...questa volta la testa dovrà avere la meglio e la razionalità dovrà prendere il comando del gioco.
Ti ho cercata...ma da adesso, scelgo me.
 
28. Ti ho cercata
 

venerdì 10 agosto 2012

Dormi, dormi

Stai con me, ci stai o no…ci stai un attimo, un giorno…ci stai per essere ancora mia, oppure ci stai per non andare via…e tu Dormi, dormi…mentre i miei sogni crollano…e tu Dormi, dormi…e i sogni poi si scordano…
Vasco ha sempre cantato per me, lo ha fatto da quando avevo circa 13 anni e da allora, mi ha accompagnato in tutta la vita…
La vita già…ma cos’è la definizione di vita? E’ un concetto abbastanza astratto, o forse, semplicemente soggettivo.
C’è chi la identifica in un battito d’ali della crisalide prima che questa diventi farfalla.
C’è chi la vede come un ciclo fine a se stesso: si nasce, si cresce, si invecchia, si muore.
C’è chi la capta come un opposto della morte, credendo che quest’ultima sia la vera liberazione.
Infine c’è chi, come me, la riconosce in un sogno.
Il sogno, questo confuso insieme di immagini e suoni,
la tela di un pittore troppo bravo, l’ode di un poeta che non ha bisogno di musica per dare forma alle sue parole.
Così vedo la vita, così ho visto la vita, un sogno che non è rimasto desiderio…o un desiderio che non è rimasto sogno…
Ho sognato di incontrare chi, con un semplice sguardo, sapesse cogliere i miei pensieri.
Ho sognato di essere in mezzo alla gente e trovare il mio punto di riferimento.
Ho sognato di avere bisogno di sfogarmi prima di esplodere e di aver ricevuto un semplice “Che succede tesoro?” che ha racchiuso in se il più potente detonatore.
Ho sognato di aver voglia di un semplice sguardo e di aver trovato due occhi che mi hanno trafitto l’anima.
Ho sognato che per un attimo il mondo esistesse solo me ed ho trovato chi, per me, è diventata il mondo.
Così è stata la mia vita, così è stato il mio sogno, così è stata la mia storia.
Ed ora, il fato, o chi per lui, ha posato la mano sulla mia testa e, senza far rumore, mi ha sussurrato Dormi, dormi

27. Dormi, dormi

mercoledì 8 agosto 2012

La suoneria

Silenzio assoluto in casa...ad un certo punto il telefono suona e tu capisci che è lei...e non lo capisci perché sei veggente, ma semplicemente perché la suoneria che le hai dato è inconfondibile! Parte la musica e ti sembra di essere ad un concerto...i vicini non sono propriamente entusiasti di questo tour tra le mura di casa, ma sostanzialmente non te ne può fregare di meno!
È talmente bello sentire quella suoneria, la sua suoneria, che il fatto che possa recar fastidio alle orecchie altrui, passa in secondo piano!
Parte la musica e tu in realtà non sai se ti sta chiamando o se ti sta scrivendo, perché con arguzia hai pensato bene di mettere quella suoneria su ogni cosa che la riguarda...telefonate, messaggiate, chattate!
Certo, mi rendo conto che così è un casino, ma mi rendo altrettanto conto che è un piacere sapere in ogni momento se e lei o meno che richiede la tua attenzione!
Attenzione che non tarda quasi mai ad arrivare...che sia pieno giorno o notte fonda, il mio telefono è costantemente connesso con il suo richiamo.
Mi ricordo quando ho scelto quella suoneria...mi ricordo quando ho cercato, a suon di indizi, di farle capire su cosa era caduta la mia scelta...dico ho cercato perché in realtà lei non ha saputo cogliere quegli indizi...ma ha cercato di fregarmi!
Ricordo quella sera come fosse ieri, anche se ormai sono passati più di due mesi e mezzo...
Eravamo a cena insieme, la prima cena in mezzo ad altre persone...lei è arrivata, ovviamente in ritardo, si è accomodata e come una gatta ruffiana ha cercato di farsi dire il titolo...ma si sa, la ruffianaggine non sempre paga e quando non si ottiene quello che si vuole con le moine, si passa al piano strategico!
Nel giro di due minuti, non curante del fatto che fossimo a cena con altra gente, aveva già preso in mano il telefono, composto il mio numero e fatto partire la chiamata...il tutto per scoprire la sua suoneria!
Si, me la ricordo bene quella sera...come ricordo bene che nonostante le tante vicessitudini, la sua suoneria non è mai cambiata, avevo sempre bisogno di individuarla a colpo sicuro e così è stato per tutti questi mesi.
Poi le cose cambiano...cambiano le situazioni, cambiano i ritmi, forse cambiamo anche noi...ed ora quel telefono, prima costantemente pronto ad ogni suo cenno, ha smesso di suonare...
La notte non è più interrotta dalla sua suoneria ed io...io accendo lo stereo, infilo il cd, premo play e...mi sembra di sentire nuovamente la sua richiesta di attenzione.

26. La suoneria

lunedì 6 agosto 2012

Le lacrime

Son pieno di contraddizioni che male c'è…adoro le complicazioni, fanno per me…non metterò la testa a posto mai…
Quante volte ho ascoltato questa canzone…ed ogni volta che l'ascolto penso ♪ …che in fondo si, sto bene così… ♪ sto bene con le mie contraddizioni…le stesse che mi fanno amare ed odiare la stessa persona…le stesse che mi fanno essere dolce e terribile nello stesso momento…le stesse che mi rendono la vita così maledettamente complicata…
Quante volte mi hanno detto "Che bella vita fai…" già, che bella vita faccio…una vita fatta di cosa? Ho talmente tanta confusione dentro di me che non so più se sono io ad avere in mano le redini della mia vita o se è lei che si diverte a giocare con me…
Mi sento costantemente in equilibrio tra ciò che chiamano felicità e ciò che chiamano tristezza e la cosa più buffa è che posso condividere questa instabilità solo con il mio io.
Non posso esternarlo ad altri, non posso spiegare i motivi dei miei cambi di umore o dei miei pensieri sconnessi…ho bisogno di una valvola di sfogo che purtroppo non sempre riesco a trovare…
Gli addii non hanno mai un motivo vero…hanno sempre delle presunzioni.
Ci si lascia per lavoro, ci si lascia per amicizia, ci si lascia per amore…ma quando due persone arrivano al distacco, entrambe si vogliono auto convincere che sia la cosa migliore…entrambe cedono alla tentazione di dire "E' meglio così"…ma è meglio per chi?
Mi ricordo che alle superiori sui diari giravano sempre le stesse frasi…alcune prese dalle canzoni, altre da autori anonimi, ma tutti, quando le leggevano, sentivano il bisogno di scriverle sul proprio diario…un po' per averle come promemoria, un po' per sperare che qualcuno in particolare le leggesse e riflettesse su quelle parole…
Ora il diario non esiste quasi più…ora esistono i blog, facebook, twitter…ma tutti hanno un filo conduttore, tutti, in fondo, sono dei nuovi diari…e ora, come allora, quelle stesse frasi girano per il web…
C'è una frase in particolare che mi ha sempre colpito…e qualche giorno l'ho letta su un profilo…
"Quando una storia finisce, se nessuno dei due piange, non è mai iniziata…se entrambi piangono, non è mai finita."
A volte le lacrime ci aiutano a capire quanto quella persona sia stata importante per noi…per la nostra quotidianità, per la nostra serenità, per il nostro equilibrio…
A volte le lacrime ci accompagnano nella notte…ci rigano il viso scendendo calde e delicate fino alle labbra…il loro sapore ci ricorda che la vita non è fatta solo di dolcezza, che si trova anche l'attimo salato…
Un attimo che si vorrebbe cancellare perché il suo breve passaggio ci destabilizza, ci rende fragili e vulnerabili…ma quell'attimo ci aiuta anche a capire dove siamo arrivati…e cosa abbiamo vissuto fino a quell'attimo…
Le lacrime non sono sempre negative…io non mi vergogno di piangere…perché ogni piccola goccia che scende dai miei occhi è il ricordo di una situazione, di un'emozione…
Stanotte ho aspettato che l'ennesima lacrima solcasse il mio viso…ho sentito quel fluido scorrere piano…ed ho aspettato che oltrepassasse le mie labbra per raccoglierlo…ho preso una lacrima tra le dita…l'ho osservata…ed ho aspettato che se ne andasse da sola, senza essere asciugata…
Stanotte non voglio passarla ad asciugare lacrime…voglio passarla ad ascoltare le lacrime…non importa se il mio viso domattina tradirà i miei sentimenti…le mie lacrime hanno il diritto di essere sentite…ed io non voglio solamente sentirle, voglio ascoltarle.
 
25. Le lacrime
 

sabato 4 agosto 2012

C'è un tempo per tutto

C'è un tempo per tutto.
C'è stato un tempo in cui ho conosciuto il suo sorriso.
C'è stato un tempo in cui ho visto per la prima volta i suoi occhi.
C'è stato un tempo in cui ho ascoltato le sue parole con l'attenzione che mai avevo avuto prima.
C'è stato un tempo in cui ogni suo cenno era aria per i miei polmoni.
C'è stato un tempo in cui aspettarla sotto casa mi dava il batticuore.
C'è stato un tempo in cui la notte non era una perdita di tempo, ma un accompagnarmi ai sogni con la sua voce.
C'è stato un tempo in cui ogni suo prendermi in giro non era irritante, ma
 
semplicemente piacevole.
C'è stato un tempo in cui il suo lavoro non era fondamentale, ma solo una pausa tra le nostre chiacchierate.
C'è stato un tempo in cui il nostro cercarci non era un piacere, ma un bisogno.
C'è stato un tempo in cui le nostre uscite non erano per divertirci, ma per stare insieme.
C'è stato un tempo in cui le nostre labbra non si sono baciate, ma si sono assaporate.
C'è stato un tempo in cui i progetti erano tanti e non importava la loro scadenza.
C'è stato un tempo in cui il mio mondo era diventato il suo mondo.
C'è stato un tempo in cui ho sognato di lei, ma il mattino, svegliandomi, non mi ha tolto la gioia di quel sogno.
C'è stato un tempo in cui ho supplicato la luna perché le facesse passare una notte serena, anche se lontana da me.
C'è stato un tempo in cui le ho donato ogni cosa di me, pur sapendo che non le poteva bastare.
C'è stato un tempo in cui guardavo il mondo con i suoi occhi e lo vedevo pieno di colori.
C'è stato un tempo in cui avrei fatto ogni cosa per lei, pur sapendo che lei l'avrebbe voluta da altri.
C'è stato un tempo in cui avrei voluto non essere io, per poterle donare ciò che voleva lei.
C'è stato un tempo in cui ho tifato per lei, pur sapendo che quel tifo me l'avrebbe portata via.
C'è stato un tempo in cui ho creduto che questa favola non finisse mai, ma il lieto fine non era previsto.
C'è stato un tempo in cui ho affidato le mie emozioni a questo blog, pur sapendo che, forse, lei non le avrebbe mai lette.
C'è stato un tempo in cui le ho aperto il mio cuore e la mia anima, pur non avendole mai detto, a voce, "Ti amo".
C'è stato un tempo per molte cose...
...ma ora...

...la sabbia della clessidra è finita...e con lei...
...è finito quel tempo.
 C' un tempo per tutto